Abstract
In questa relazione suggerisco di considerare almeno la possibilità che nel Simposio Platone ci offre non una mera spiegazione della natura dell’amore, ma una spiegazione filosofica della natura del linguaggio (sull’amore). Nel Simposio Eros è una maschera di Socrate e Socrate una maschera del linguaggio. La storia di Diotima sulla nascita di Eros, figlio di Poros e Penia conferma questo punto: il linguaggio, come l’amore, non può possedere il suo oggetto come qualcosa di presente ma solo sempre in una fragile bilancia tra presenza e assenza, tra oblio e memoria, tra conoscenza e ignoranza. Il linguaggio, come l’amore, è il demone della comunicazione. In questa relazione presento qualche prova, tratta dal dialogo, atta a supportare tale interpretazione