Il piacere dello sguardo: per una cosmologia della visione

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Jouvence, 2018 - Philosophy - 356 pages
Nell'occhio, inteso come punto luce del nostro Essere, prendono forma personificazioni mitiche astrali: corrispondenze arcaiche remote che serbano ricette alchemiche antiche, utili e benefiche sia per la distillazione dello sguardo sia per la trasmutazione aurea della psiche. L'occhio si fa, dunque, ventre creativo, dove fermentano e affiorano tracce primitive, orme originarie, immagini archetipiche con le quali e attraverso le quali l'uomo - procedendo per mģmesis, muovendosi per iocus e operando per affinitą simbolica - interagisce, raffinando e sublimando la propria Anima. Ma come si gioca il corpo a corpo sibaritico e sintetico della Visione? Come porre le immagini percepite in relazione con la profonditą inconscia? E come farle aderire all'Anima dell'uomo? A questi interrogativi si č voluto dare risposta, facendo appello alla mitologia e all'Arte - alla prosa, alla poesia, al cinema, alla pittura, alla danza e alla musica in particolare - con l'intento di fare emergere la Forza e la Bellezza della percezione. Qualitą e caratteristiche che meritano di essere riconsiderate e rivalutate, se si vuole promuovere una rinascenza dello sguardo. Condizione, quest'ultima, indispensabile per approdare a un'autentica Visione capace di dialogare con le istanze profonde della psiche, nel tentativo di sottrarci all'ossessione contemporanea della visibilitą che ci rende, sostanzialmente, invisibili a noi stessi. Prefazione di Claudio Bonvecchio.

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