Sul significato dell’argomento aπὸ τοῦ νοεῖν del De ideis di Aristotele (Alex. Aphrod. in Metaph. 81, 25-82, 6)

Autori

  • Filippo Forcignanò Università degli Studi di Milano

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/10516

Abstract

Nel presente contributo si discute l’argomento del Περὶ ἰδεῶν aristotelico noto come «argomento dal pensare» (ἀπὸ τοῦ νοεῖν), vale a dire l’argomento che afferma che le forme esistono perché possiamo pensare cose che sono e non sono particolari anche dopo che si sono corrotte. Si mostra qui come Aristotele muova non una, ma due obiezioni a tale argomento. Tali obiezioni si fondano su un significato di νοεῖν differente da quello attribuito ai platonici. Questo, infatti, prevede capacità di astrazione, mentre le critiche di Aristotele si limitano al pensiero di individui. Gail Fine ha distinto un significato broad del verbo νοεῖν (i.e. il pensiero genericamente inteso) da un significato high del verbo (i.e. la forma più alta di pensiero in senso tecnico). Su questa base ha sostenuto che l’argomento attribuito ai platonici sia diverso dal secondo degli «argomenti dalle scienze» perché adotta un significato broad di νοεῖν. Io sostengo invece che l’argomento ἀπὸ τοῦ νοεῖν è differente dal secondo degli «argomenti dalle scienze», nonostante adotti un significato high di νοεῖν. Infine, si prende in esame la connessione tra la memoria e le forme attribuita da Aristotele ai platonici, mostrando come si tratti verosimilmente di un argomento extra e intra-academico non attribuibile direttamente a Platone.

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Pubblicato

2018-08-01

Fascicolo

Sezione

Saggi