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2016
Cosa vuol dire “fare uso di concetti”? Che relazione sussiste tra l’uso di un sistema concettuale e l’uso di un linguaggio naturale? Esiste un’influenza delle pratiche sociali in cui sono coinvolti gli esseri umani sui significati delle loro espressioni linguistiche? Che rapporto lega il ragionamento con l’uso di concetti? Queste sono alcune delle domande centrali per il lavoro del filosofo statunitense Robert Brandom. Sulla scorta di simili interrogativi, e mediante un confronto articolato con autori quali Kant, Hegel, Frege, Wittgenstein, Sellars e Dummett, Brandom ha elaborato una complessa teoria del linguaggio e della pratica discorsiva. Questo volume è dedicato, in primo luogo, a presentare le linee guida e le principali strategie argomentative della teoria di Brandom; in secondo luogo, a discutere alcune questioni chiave per il modello inferenzialista, selezionate con particolare attenzione alle principali discussioni suscitate dal dibattito teorico negli ultimi decenni.
2018 •
Robert Brandom’s Normative inferentialism is the thesis that for something to have conceptual content is for it to stand in a certain position in a space of reasons or justifications and that, therefore, conceptual contents should be understood and expressed primarily in terms of inferential relations. Pietro Salis’ book Pratiche Discorsive Razionali offers an introduction to Brandom’s philosophy of language. Review is focused in particular on two issues. On the one hand, the way in which Salis discusses the relation between Brandom inferentialist approach and the traditional representational semantics. On the other hand the way in which Salis deals with the problem of semantic holism for Brandom’s proposal. Some difficulties are also highlighted in some of the author’s interpretational choices.L’inferenzialismo normativo di Robert Brandom è la tesi che per qualcosa avere contenuto concettuale significhi essenzialmente stare in una certa posizione in una rete di ragioni o giustifica...
2018 •
Che cosa vuol dire per le espressioni del nostro linguaggio avere un significato? Secondo un approccio oggi sostanzialmente standard in semantica, avere significato vuol dire prima di tutto avere un contenuto rappresentazionale, cioè poter rappresentare qualcosa. Secondo un inferenzialista come Robert Brandom, invece, le espressioni del nostro linguaggio hanno contenuto perché sono inserite in una rete di relazioni inferenziali, rispetto alla quale possono essere utilizzate per dare e richiedere ragioni. Il libro di Pietro Salis, Pratiche discorsive razionali, presenta e discute alcuni degli aspetti più interessanti dell'inferenzialismo normativo di Brandom. Si tratta della seconda monografia in lingua italiana dedicata alla filosofia del linguaggio brandomiana dopo quella di Giovagnoli (2004). Per trovare elementi di paragone con il lavoro di Salis occorre allora guardare alle pubblicazioni in lingua inglese. Tra queste ci sono le raccolte di saggi curate da Stekeler-Weithofer (2008), Prien e Schweikard (2008), e Weiss e Wanderer (2010). Ma anche le introduzioni monografiche di Wanderer (2008) e Turbanti (2017). La prima di queste introduzioni, in particolare, è quella più simile al libro di Salis, soprattutto dal punto di vista tematico..
Tesi di Laurea Magistrale, 2018
L'inferenzialismo di Robert BrandomQuesto lavoro si propone di fornire un quadro critico-teorico sulle caratteristiche fondamentali dell’inferenzialismo semantico contemporaneo, la proposta di semantica filosofica che indaga il significato di un’espressione linguistica e il contenuto concettuale da essa veicolato mediante la nozione di inferenza materiale. Il focus principale del mio lavoro di ricerca è la proposta teorica del filosofo statunitense Robert Brandom, presentata nel libro Making it Explicit, e finalizzata ad articolare in un complesso sistema filosofico la semantica inferenzialista e l’apparato pragmatico-normativo che descrive le nostre pratiche discorsive mediante il gioco linguistico fondamentale del “dare e chiedere ragioni”. Nella prima parte di questo lavoro si offre una retrospettiva “Brandom-oriented” sulle basi fondanti dell’inferenzialismo contemporaneo, e si analizza il ruolo del pensiero di Gottlob Frege, Wilfrid Sellars e Michael Dummett, nella prospettiva generale di Brandom. Nella seconda parte si analizzano le semantiche inferenzialiste del ruolo concettuale sviluppatesi negli anni Ottanta del Secolo scorso, e si differenzia il loro approccio “disposizionalista” da quello “normativista” presentato dal nostro autore Nella terza parte viene presentata nel dettaglio la teoria di Brandom. Il primo stadio è un’analisi metodologica sul “neopragmatismo” di Brandom e sulle affinità e divergenze con l’anti-rappresentazionalismo di Richard Rorty. Il secondo stadio riguarda la pragmatica-normativa e la descrizione del gioco linguistico fondamentale del “dare e chiedere ragioni” e del suo nucleo teorico: lo scorekeeping deontico. Il terzo stadio esamina la semantica inferenzialista costruita intorno al primitivo semantico dell’inferenza materiale, e il quarto offre una prospettiva generale sull’approccio inferenzialista e deflazionista alla dimensione rappresentazionale, e ai concetti di “verità” e “riferimento”. Dall’analisi della proposta di Brandom emergono due problemi centrali nella semantica inferenzialista: il “problema dello standard semantico” e il “problema dell’oggettività”. Questi due problemi vengono analizzati nella quarta parte del mio lavoro, insieme alle altre sfide chiave dell’inferenzialismo: la composizionalità del linguaggio e del pensiero, i problemi legati al “grasp of concepts” e alle inferenze costitutive, e il problema esternista dei contenuti concettuali oggettivi. Sempre in questa sezione si prova ad avanzare una soluzione ipotetica al “problema dello standard semantico”, cercando di ampliare la teoria di Brandom con degli elementi che non compaiono nella sua proposta: l’esistenza degli esperti nella comunità e il ruolo normativo dei processi comportamentali di deferenza semantica. Nelle conclusioni vengono avanzate alcune riflessioni sulla possibilità (o meno) di poter abbracciare in toto la proposta inferenzialista.
RIFL Rivista Italiana di Filosofia del Linguaggio
Inferenzialismo, pratiche argomentative e oggettività2012 •
Inferentialism, especially Brandom’s theory, is the project aimed at understanding meaning as determined by inferences, and language as a social practice governed by rational discursive norms. Discursive practice is thus understood as the basic rational practice, where commitments undertaken by participants are evaluated in terms of their being correct/incorrect. This model of explanation is also intended to rescue, by means of reasons, the commitments we undertake ourselves and assess the commitments we attribute to others, in an objective sense: starting from our subjective normative and doxastic attitudes we should be able to use the normative discursive resources apt to assess our commitments, not only referring to what we take to be correct, but also referring to how things actually are. My hypothesis is that this objectivity is not achieved only on the basis of the rational structure of discursive practice. The main worry concerns the fact that material inferences, those responsible for the content of our concepts (and commitments), are in general non-monotonic. These inferences put experts in an advantageous position, namely as those capable of defeasible reasoning. I propose a view by which this asymmetry among language users is the crucial factor in assessing the objectivity of claims within discursive practice
http://amami.netribe.it/banfi
PROSPETTIVE E PROBLEMI DELL'INFERENZIALISMO DI ROBERT BRANDOMThe aim of this paper is to analyse the ways in which the Proteus episode in Odyssey 4.351-569 is transposed into the dialogic form in Lucian’s Dialogues of the Sea Gods 4, Proteus and Menelaus. It will be shown that the irony of Lucian’s rewriting lies not only in the distance from his epic model, but also in a playful engagement with the Homeric philological style of offering allegorical and rationalistic interpretations of the text. Menelaus’s insistence, in the dialogue, on the “incredible” character of Proteus’s metamorphoses, and his obstinacy in considering it unbelievable in spite of the evidence, will be seen as a possible parodic reflex of such rationalistic exegeses. In addition to this, attention will be paid to the striking occurrence, throughout the dialogue, of the language and the images of paradoxography, used elsewhere by Lucian for a variety of purposes, such as taking a distance from quackery and false beliefs. Under this light, it will be suggested that Proteus might be interpreted as a symbol of the many charlatans during the Imperial age – such as the philosopher Peregrinus “Proteus” – that cheated the people for their own personal gain.
Sul Pragmatismo di Richard J. Bernstein. Ricognizione di una svolta filosofica contemporanea.
Sul Pragmatismo di Richard J. Bernstein. Ricognizione di una svolta filosofica contemporanea.2015 •
Il filosofo americano Richard J. Bernstein è uno dei protagonisti interni di quella che è stata rinominata da egli stesso ‘Pragmatic Turn’, svolta pragmatista. Il testo di Bernstein racconta, in modo coinvolto e coinvolgente, la storia del pragmatismo, con un forte taglio teorico e personale. Più che da opera storiografica, però, il testo di Bernstein funge da guida teorica per l comprensione di una corrente filosofica ricca e ancora attuale; sono delineati al suo interno i principali snodi teorici che hanno caratterizzato questa movimento di pensiero, partendo dalle origini del pragmatismo classico di Peirce, James e Dewey, sino ai più recenti sviluppi in ambito internazionale. Sebbene il testo sia stato originariamente pubblicato nel 2010, in Italia è stata pubblicata, per ilSaggiatore, una sua traduzione nel Settembre del 2015, di cui questo testo rappresenta una recensione. PAROLE CHIAVE: Bernstein, Pragmatismo, Filosofia contemporanea, Rorty, Svolta pragmatista
Convegno triennale della Società Italiana di Studi Kantiani: “Leggi e regole. Universi ordinati nella filosofia di Kant", Pavia
L’autolegislazione della ragione come principio organizzatore dell’autodisciplina discorsiva2019 •
In "Che cosa significa orientarsi nel pensiero" Kant afferma che la “libertà di pensiero significa […] che la ragione si sottomette solo ed esclusivamente alla legge che essa stessa si dà” (8:145). Pertanto, Kant designa l’autolegislazione della ragione come principio della libertà di pensiero. Col mio intervento intendo (1) dimostrare che l’autolegislazione della ragione sia utilizzabile anche come principio organizzatore della teoria kantiana dell’uso pubblico della ragione; (2) ricostruire le linee generali dei contenuti dell’autolegislazione della ragione riguardo al suo uso pubblico; (3) mostrare che tali contenuti assoggettano i partecipanti all’uso pubblico della ragione a quanto chiamo autodisciplina discorsiva, ossia a criteri che regolamentano in modo molto specifico la priorità dei temi da discutere, la legittimità degli argomenti utilizzabili e la validità del consenso raggiunto.
2008 •
Indian Journal of Critical Care Medicine
New horizons for critical care in cardiac surgeryGuangzi Xuebao/Acta Photonica Sinica
Theoretical design of threshold-tunable optical limiters based on the thermal lens effect of magnetic fluids2012 •
2018 •
Recent Advances in Environmental Science from the Euro-Mediterranean and Surrounding Regions
Phytoremediation of Metal Industry Wastewaters: A Review2018 •
The Journal of Urology
MP59-16 Sigmoid Vaginoplasty and Its Impact on Psychosocial and Sexual Life in Patients with Vaginal Agenesis2016 •
Información tecnológica
Relación entre el Parque de Tractores Agrícolas y el Patrón de Difusión y Adopción mediante un Modelo Logístico2011 •
Circuits, Systems and Signal Processing
New CCII and ICCII Based Realizations of L-C and L-R Mutators2010 •
Journal of Biological Chemistry
Urokinase Induces Expression of Its Own Receptor in Beas2B Lung Epithelial Cells2001 •
International journal of humanities and social sciences
Investigating the Role of Face Consciousnessin the Relationship between the Material Value and Brand ConsciousnessIn Buying Decision Process2016 •
Applied Optics
Frequency locking of tunable diode lasers to a rubidium-stabilized ring-cavity resonator2004 •
2007 •
Indian Journal of Endocrinology and Metabolism
Metformin and the promise of geroprotection2012 •