Chôra 7:105-131 (
2009)
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Abstract
Nelle opere di Gilberto di Poitiers e dei suoi allievi più speculativi, è possibile rintracciare diverse declinazioni dell’essere, sviluppate lungo due direttriciprincipali. Dal punto di vista più squisitamente ontologico, il realismo gilbertino si presenta come un’acuta riformulazione del formalismo platonico-boeziano chetrova espressione nelle tesi della pluralità delle forme, della conformità degli individui e della partecipatio extrinseca. Da un punto di vista logico-linguistico, i Porretani riflettono con particolare acribia sulle caratteristiche e sulle componenti del sermo, elaborando un’originale teoria relativa all’applicazione criticadelle categorie umane alla natura divina. Solo la fondazione di un discorso teologico rigoroso consente dunque di tenere insieme, in un pensiero coerente eschiettamente cristiano, l’essere finito e l’Essere divino