L'oggetto Della Conoscenza Scientifica Nei Commenti Di Tommaso D'aquino E Di Egidio Romano Agli «analitici Secondi»
Abstract
I due commenti, scritti verso il 1271, quello di Tommaso, e verso il 1291, quello di Egidio, permettono di fare il punto sulla riflessione dei due filosofi su un tema fondamentale relativo al concetto aristotelico di scienza, cioè l'oggetto della consocenza scientifica, ma anche sul percorso dell'esegesi latina degli Analitici nel secolo XIII. La prima parte dello studio verte sull'universalità dell'oggetto della scienza. La seconda parte esamina il problema della conoscenza scientifica negli eventi naturali che si verificano «per lo più» . L'ultima parte è centrata sulla predicazione per se. L'A. sottolinea che la riflessione tommasiana sugli Analitici, che non ha goduto di approfondita riflessione, presenta una sostanziale fedeltà ad Aristotele, con apporti desunti in prevalenza da Temistio e Alberto Magno. L'interpretazione di Egidio rappresenta invece un punto di arrivo nella comprensione degli Analitici, che si arricchisce di tutta la tradizione esegetica precedente. Egidio tiene presente temi esposti nel commento di Roberto Grossatesta, di Roberto Kilwardby, di Averroè e di Alberto, innestandoli su una base essenzialmente tommasiana. In quest'ottica anche il commento di Tommaso acquista, secondo l'A., un suo preciso significato, come momento di un percorso interpretativo riassunto e completato da Egidio