Abstract
La fantasia popolare è stata sempre affascinata dalla possibilità che tra le pagine di antichi manoscritti si celassero arcani segreti, la cui rivelazione potesse conferire poteri occulti. Libri costati enormi sacrifici, che erano stati per i loro autori una ragione di vita e, al tempo stesso, la fonte di mille pericoli. La “Magia Naturalis” di Giovan Battista Della Porta fu uno dei testi più diffusi fra XVI e XVII secolo. Attorno ad esso ruotò per decenni un ampio dibattito, che spaziava dalla magia alla scienza, dalla filosofia alla teologia.
Popular imagination has always been fascinated by the possibility that arcane secrets were hidden among the pages of ancient manuscripts, the revelation of which could confer occult powers. Books that required enormous sacrifices, which had been a reason for living for their authors and, at the same time, the source of a thousand dangers. Giovan Battista Della Porta's “Magia Naturalis” was one of the most widespread texts between the 16th and 17th centuries. A wide debate revolved around it for decades, ranging from magic to science, from philosophy to theology.