Abstract
In De anima, III, Aristotele studia tre operazioni sensibili : percezione dei sensibili comuni, appercezione, discriminazione, cui la critica si riferisce come alla teoria del ‘senso comune’, identificando la αἴσθησις κοινή del De anima con la κοινὴ δύναμις dei Parva naturalia. Ma le due espressioni denotano aspetti ben diversi : la prima indica una capacità posteriore alla divisione della percezione nei cinque sensi, mentre la seconda è una capacità anteriore e radicale della percezione