Abstract
Riassunto : Questo articolo propone un confronto tra la teoria mente-corpo di Henri Bergson e gli ultimi sviluppi della filosofia della mente e, più specificamente, con il cosiddetto “esternalismo”. Lo scopo è duplice. In primo luogo, si vuole sostenere che l’opera del filosofo francese ha anticipato i principali punti teorici dell’esternalismo: la teoria della percezione di Bergson, infatti, ha molti e rilevanti tratti in comune con la cosiddetta 4E Cognition, che finora non sono stati adeguatamente riconosciuti. In secondo luogo, l’articolo intende anche mostrare come il quadro ontologico in cui Bergson colloca la propria interpretazione dell’esperienza cosciente, possa fungere da utile riferimento per il modello esternalista, al fine di sistematizzare i dati sperimentali entro un orizzonte teorico coerente. La teoria della "percezione pura" di Bergson, infatti, supera il modello correlazionista dell’esperienza, rilevando come quest’ultima, allo stato puro, si collochi nelle cose stesse, a un livello di realtà che precede la divaricazione dell’esperienza tra soggetto e oggetto, livello che deve essere pensato come l’origine impersonale della coscienza soggettiva. Parole chiave: Esternalismo; Percezione; Azione; Problema mente/corpo The mind/body problem in Henri Bergson e the externalism in philosophy of mind. Towards an ontological model: In this article we contrast Henri Bergson’s mind-body theory with the latest developments in Philosophy of Mind, more specifically, in so-called “Externalism”. This paper has two specific aims. First, we argue that the work of this French philosopher anticipated the main theoretical concepts of Externalism. Indeed, Bergson’s theory of perception shares many important features, which have not been adequately recognized until now, with so-called 4E Cognition. Second, we show how Bergson’s basic ontology, which frames his interpretation of conscious experience, could offer a coherent theoretical framework to systematize experimental data in an externalist model. Bergson’s theory of “pure perception” goes beyond correlation, showing that our experience, in its purest state, takes place within things themselves, at a level of reality that precedes the bifurcation of experience into a subject and an object. This undivided level of reality can be considered the impersonal origin of subjective consciousness. Keywords: Externalism; Perception; Action; Mind/Body Problem