Abstract
Ne Le possible et le rèel Bergson dice che due sono i problemi angoscianti della metafisica: il primo ha generato le teorie dell’essere, il secondo le teorie della conoscenza. Entrambi i problemi hanno però la medesima forma: chiedono perché qualcosa invece del nulla. Prendendo ad esempio alcuni momenti capitali della storia della metafisica occidentale (e una favola scritta da Gianni Rodari) si vuole mostrare che la contingenza dell’ente, lungi dall’essere una evidenza intuitiva, è in realtà il frutto di una inferenza ed è il risultato di uno specifico addestramento. Grazie a questa “pedagogia” si genera infatti un soggetto “adulto” e si fuoriesce da quella “infanzia mistica”, che invece, per il Bergson delle Deux Sources, costitutiva il modello della nuova filosofia. Parole-chiave: Henri Bergson. Metafisica. Nada.