Abstract
Ridare vita alle ombre esangui del passato”, che torna a vivere nel presente facendosinuovamente “carne e sangue”. Le citazioni di Dilthey e von Wartenburg delimitano ilcampo in cui, per l’Heidegger di Sein und Zeit, si gioca la partita decisiva della storicità delDasein. Per affondare il colpo, egli trova la stoccata vincente nelle frecciate che Nietzschescaglia contro lo storicismo nella seconda delle Considerazioni inattuali – Vom Nutzen undNachtheil der Historie für das Leben –. In lui, Heidegger intravede un autorevole alleato perinstaurare un rapporto autentico con la storia. Essa non dovrà più essere confinata in unpassato museale, tanto grazioso quanto improduttivo per la vita: uscire dalla paralisi dellatradizione vuol dire scrollarsi di dosso il peso del passato e sbloccare il presente e ilfuturo. Solo così l’uomo sarà libero e la storicità recupererà il suo senso più elevato, alservizio della vita. Al di là delle differenze d’intento e di registro ermeneutico-stilistico, laricostruzione di un dialogo a distanza tra i passi di Sein und Zeit e le considerazioninietzscheane offrirà spunti interessanti per pensare alla storia e al suo rapporto, semprein bilico tra il vitale e il patologico, con l’esistenza umana.