«cum Non Sit Intelligibilis, Nec Ergo Significabilis». «modi Significandi, Intelligendi» Ed «essendi» Nella Teologia Del Xii Secolo
Abstract
Lo studio si divide in due parti principali. Nella prima l'A. esamina la dottrina del significato in Gilberto di Poitiers, che si origina dalla distinzione boeziana vox-intellectus-res, e il suo uso nel discorso teologico. La stessa sezione prosegue valutando l'approfondimento della tematica in Giovanni di Salisbury, nelle opere pseudo-porretane Summa Zwettlensis, Quod Patris et Filii e Invisibilia Dei - quest'ultima trasmessa nel ms. Arras, Bibl. mun. 981 - e in Simone di Tournai, Alano di Lilla, Guglielmo d'Auxerre. Nella seconda parte dello studio l'A. prende in esame i modi significandi nella teologia non porretana dell'ultima parte del sec. XII, cioè in Pietro di Poitiers, Prepositino da Cremona e Stefano Langton, chiarendo come sul finire del secolo la terminologia dei modi si arricchisce di distinzioni logiche e grammaticali, perdendo il contatto con il contesto epistemologico e gnoseologico che caratterizzò la corrente porretana