L'immanenza del cogito. Per una genealogia del trascendentale deleuziano

In Enrico Giannetto (ed.), Di stelle, atomi e poemi. Verso la physis. Volume 2. pp. 125-142 (2019)
  Copy   BIBTEX

Abstract

Il principale obiettivo teoretico di questo lavoro consiste nel tentativo di verificare, attraverso un’indagine storico-genealogica e concettuale, come nella filosofia di Gilles Deleuze si assista ad un radicale mutamento del paradigma relativo alla nozione di trascendentale. Si tratta, in altre parole, di ripercorrere alcune delle tappe fondamentali che conducono il filosofo parigino a “purificare” il trascendentale da ogni riferimento ad una coscienza soggettiva egologica che si fondi in quanto principio genetico del mondo.
 Si riterrà utile procedere analizzando, in primo luogo, il rapporto che Deleuze intrattiene con le istanze originarie del soggettivismo trascendentale kantiano, ove il trascendentale stesso, nel pensiero del filosofo tedesco, è strettamente connesso all’Io penso in quanto facoltà appercettiva dell’intelletto che incarnerebbe le condizioni di possibilità dell’esperienza. 
In secondo luogo, si tratterà di orientarsi nel dibattito critico che Deleuze intrattiene con la fenomenologia di Edmund Husserl, ed in particolar modo con la lettura husserliana della Critica della Ragion Pura di Kant, ove il padre fondatore dell’indirizzo fenomenologico novecentesco è colui che fa leva sullo stretto rapporto che sussiste tra il trascendentale e la coscienza. Nonostante il percorso storico, tracciato dal concetto di trascendentale, abbia inizio con l’opera di Kant, ritengo non sia possibile evitare un pur breve confronto con il ruolo che l’ego ha avuto nella formulazione cartesiana del cogito; si dovrà, per ciò stesso, considerare la particolare lettura deleuziana che riconosce nel cogito cartesiano il “luogo” in cui confluiscono tutte le facoltà del soggetto, permettendo di identificare il cogito stesso con una forma embrionale di piano di immanenza, seppur non adeguatamente radicalizzata nella misura in cui il cogito cartesiano resta saldamente ancorato al soggetto. Ritengo, tuttavia, che il più considerevole obiettivo di questa proposta d’indagine non si risolva in una ricostruzione meramente storico-genealogica. Si tratterà, al contrario, di verificare come l’importanza degli esiti raggiunti da Deleuze mediante l’opera di purificazione della nozione di trascendentale sia da individuare su due fronti:
 1. La teorizzazione del concetto di campo trascendentale permette a Deleuze di disegnare una forma di temporalità non psicologica e non cronologica fondata sul paradosso secondo cui il tempo costituirebbe un’interiorità non psicologica, o per meglio dire, una dimensione autenticamente trascendentale nella quale il soggetto vive e diviene. 2. In antitesi ai proponimenti della fenomenologia husserliana, l’esito autentico del progetto di purificazione del trascendentale da ogni istanza egologica consiste nell’interruzione della correlazione a priori tra il soggetto e il mondo, nella destituzione della filosofia da ogni pregiudizio antropocentrico, e nella rideterminazione dell’umano niente più che come un effetto, o un caso, del mondo.

Other Versions

No versions found

Links

PhilArchive

External links

  • This entry has no external links. Add one.
Setup an account with your affiliations in order to access resources via your University's proxy server

Through your library

Similar books and articles

Analytics

Added to PP
2019-07-19

Downloads
473 (#51,344)

6 months
62 (#88,436)

Historical graph of downloads
How can I increase my downloads?

Author Profiles

Citations of this work

No citations found.

Add more citations

References found in this work

No references found.

Add more references