L'autore parte dall'analisi dei problemi etici espressi nei linguaggi della poesia, della tragedia e della storiografia, per passare poi alla lettura delle maggiori opere del pensiero antico, fornendo di ognuna puntuali introduzioni. Un'attenzione particolare, alla fine di ogni capitolo, è dedicata all'eredità moderna e al significato attuale dei problemi dell'etica antica, proponendo in modo esplicito un collegamento fra ricostruzione storica e discussione teorica contemporanea.
La discussione sull’idea del buono occupa uno spazio marginale nel libro VI della Repubblica, ma comporta un eccezionale impegno teorico : di qui la vastita della letteratura esegetica che contrasta con la brevita del testo platonico. Il problema cruciale e questo : in Repubblica VI 504a‑509c to agathon non e piu solo un principio di valorizzazione e un criterio di valutazione di cose e condotte – com’e consueto in Platone – ma assume il ruolo di principio ontologico ed epistemologico. Questa (...) posizione ha spesso suggerito interpretazioni di tipo “teologico” dell’idea del buono. Quello che si puo affermare sulla base del testo, e che Platone ha conferito in queste pagine della Repubblica un primato al vertice etico del triangolo i cui altri vertici sono quello ontologico e quello epistemologico ; l’intento e quello di offrire una fondazione etica assoluta, mediante la connessione della sfera del valore con quelle dell’essere e della verita.L’unificazione delle dimensioni etica, ontologica ed epistemologica sarebbe parsa teoricamente insostenibile ad Aristotele, cui si deve una critica devastante alla teoria platonica del buono. (shrink)
L’idea di una comunità politica fondata sulla giustizia rappresenta in Pla¬tone una doppia terapia: quella della malattia della città, che è conflittuale perché divisa in centri privati di interessi e di affetti, e dell’anima, scissa in centri motivazionali opposti che rendono difficile il comando della razionalità. La comunità politica non è un dato naturale o storico, ma un progetto, un costrutto artificiale, cioè il compito di una élite intellettuale . Ma questa comunità si realizza intanto nella pratica discorsiva e nella (...) decisione morale di quanti ne fanno il proprio orizzonte etico-politico.The idea of a political community founded on justice represents in Plato a therapy both for the illness of the city , and of the soul . The just political community is not for Plato a natural or historical fact, rather a project, an artificial construct, that is the task of an intellectual élite . But meanwhile such community exists in the dialogical practice and in the moral decision of those accepting it as their own ethical and political horizon. (shrink)
In Aristotle's ethics and anthropology the concept of normality or regularity, nature and norm subtly imply each other reciprocally. The ethical criterium, explored throughout Nicomachean Ethics is that illustrated in detail by the "normal" conduct of the so called spoudaios. The point of contact between normality and naturalness is on the other side offered by the concept of physis, analysed both in Physics and in the biological works. Nature is what happens for the most, i.e. within the field of regularity (...) and legality which characterises its processes. But nature at the same time means telos, i.e. the finality and completion of these processes. What is normal is therefore also natural, and what is natural represents the normative level of phenomena. As for the ethical and anthropological field, the normal-natural human condition, and therefore the law which defines man's perfection, can be traced in the human political nature, i.e. in man's complete adjustment to the model given by the spoudaios. What falls outside this virtuous circle of normality, naturalness and legality is considered a moral deviation, which at the same time constitutes a teratology for and of mankind. Accordingly, conformity to the naturalized public ethos excludes in Aristotle any recourse to the transcendental norm of the "ought to be" which had been one of the fundamental characteristics of Plato's ethics. (shrink)