The epistemological problem of the truth of memory cannot be resolved without establishing a clear distinction between recollection and phantasy. Husserl’s position in this regard is both paradoxical and compelling. It is paradoxical because Husserl repeats his antiskeptical intention many times; but nevertheless in his phenomenology, recollection and phantasy are almost completely identical. Perhaps no philosopher has so radically approached the experience of remembering and the experience of fantasizing as Husserl. But at the same time, the recognition of this fundamental (...) similarity is precisely what allows the phenomenologist to avoid empiricist misunderstandings and thus approach the problem of the distinction between recollection and phantasy in a much more persuasive way than the traditional one. In this paper, I will first try to show how and why Husserl approaches recollection and phantasy. Then I will try to show how it is possible to establish a clear distinction between these two phenomena without misunderstanding the possibility of false memory. (shrink)

La tesi che vorrei discutere in questo saggio può essere sintetizzata nel modo seguente: l'aspetto più significativo dell'intermedialità è legato al suo potenziale di riqualificazione del rapporto tra immagine e realtà. Intendo analizzare questa tesi facendo riferimento alla teoria estetica fenomenologica. La mia ipotesi è che vi sia una relazione essenziale tra i processi di obbiettivazione dell'esperienza intuitiva descritti da Husserl e le strategie di elaborazione intermediale dell'immagine. L'intermedialità può produrre effetti di autenticazione dell'immagine perché interviene su quelle dinamiche di (...) costituzione della realtà che sono più originarie dal punto di vista fenomenologico.Procederò dunque come segue: in primo luogo farò riferimento a due testi fondamentali di Husserl in cui vengono stabilite le linee guida di una estetica fenomenologica, Le lezioni sulla sintesi passiva e il secondo libro delle Idee. Nel rileggere questi due testi, così inesauribili, mi soffermerò esclusivamente sul problema della costituzione, attraverso l'esperienza percettiva, della realtà del percepito. In secondo luogo analizzerò la nozione di intermedialità, mettendola in relazione con le analisi fenomenologiche sviluppate a partire da Husserl. In Italia è stato Pietro Montani a proporre con forza l'idea di una connessione tra il problema delle «prestazioni referenziali» dell'immagine e l'intermedialità. Cercherò dunque di ricostruire alcuni passaggi fondamentali del suo discorso teorico facendo riferimento in modo particolare al libro L'immaginazione intermediale. Infine rischierò una esemplificazione concreta proponendo una lettura di un breve film di Iñárritu in cui il nesso tra intermedialità e realtà delle immagini è «messo in opera» in modo esemplare. (shrink)

The aim of this article is to highlight and discuss two problems of the biological philosophy of technology. In particular, I will analyse the work of André Leroi-Gourhan and Gilbert Simondon, and I will show that the meaning of the analogy between technical and natural objects that underlies the approach of the biological philosophy of technology remains problematic and the biological approach to technology is very effective for analysing tools and machines, but is not sufficient to describe the so-called information (...) technologies. In the last part of the article, I will argue that, in order to understand information technologies, it is necessary to integrate the biological approach to technology with a grammatological approach. I will try to show that, next to the tool and the machine, there is a third category of technical objects that can be better described using the notion of “writing” proposed by one of the masters of the so-called French Thought, Jacques Derrida. (shrink)