Bioethics, neuroscience, medicine are contributing to a debate on the definition and criteria of death. This topic is very controversial, and it demonstrates clashing views on the meaning of human life and death. Official medical and legal positions agree upon a biological definition of death as irreversible cessation of integrated functioning of the organism as a whole, and whole-brain criterion to ascertain death. These positions have to face many criticisms: some scholars speak of logical and practical inconsistency, some others of (...) invalid scientific theory about the supreme integrator. In this paper some criticisms are exposed and discussed in order to reconstruct the state of the art in bioethical debate. -/- . (shrink)
I criteri neurologici per accertare il decesso, da impiegare in alternativa a quelli cardiorespiratori se il paziente ha subìto lesioni cerebrali e si trova collegato alle apparecchiature per la ventilazione artificiale, sono entrati nell’uso comune della pratica medica occidentale da circa quarant’anni ed il consenso di cui essi godono nella comunità scientifica sembra, a prima vista, essere ancora oggi molto solido. Si diceva a prima vista, perché se si esamina con attenzione la letteratura dal 1992 ad oggi, si possono scoprire (...) i crescenti numeri del dissenso: ripensamenti e critiche provengono soprattutto da esperti di area medico-biologica, che associano le loro voci a quelle di filosofi, teologi, studiosi di etica. I motivi del dissenso sono molteplici, e l’ampia letteratura che li documenta riguarda la teoria scientifica posta a fondamento dei criteri neurologici, ed evidenzia le contraddizioni, teoriche ed applicative, derivanti dall’uso di quei criteri. (shrink)
Sintesi delle tappe attraverso cui si è giunti alla formulazione di una teoria a sostegno dei criteri neurologici e alla loro introduzione nella prassi medico-legale per individuare le cause di un ripensamento critico dei fondamenti teorico-scientifici addotti per giustificare i criteri neurologici utilizzati per dichiarare la morte di pazienti con lesioni cerebrali collegati alle apparecchiature per la ventilazione artificiale.
Jonas hat der Medizinpraxis und ihrer ethischen Dimension immer wieder große Aufmerksamkeit gewidmet, nachdem er seine Stelle an der New School for Social Research in New York antrat und Mitglied des Hastings Center wurde. Das Hastings Center ist ein interdisziplinäres Forschungszentrum, gegründet 1969 von dem Philosophen Daniel Callahan und dem Psychiater Willard Gaylin in Hastings-on-Hudson in New York. Jonas schrieb zwischen dem Ende der 1960er bis zur ersten Hälfte der 1980er Jahre verschiedene Abhandlungen zum Thema und präsentierte diese auch auf (...) einigen Kongressen, sowohl in Englisch als auch auf Deutsch. (shrink)
Ricostruzione del dissenso etico-filosofico relativo all'impiego del criterio neurologico della morte encefalica al fine della dichiarazione di decesso e del prelievo di organi per il trapianto. Esame del dibattito italiano e dei documenti di organismi ufficiali come il Centro Nazionale Trapianti (2009) ed il Comitato Nazionale per la Bioetica (2010).
Sono discusse le principali argomentazioni medico-biologiche che costituiscono il nucleo della teoria secondo la quale la morte cerebrale totale corrisponde alla morte dell'essere umano. Speciale attenzione è riservata alla normativa che disciplina l’applicazione dei criteri per l'accertamento di morte e alle critiche che hanno mostrato come attualmente la teoria che fa da sostegno a quella normativa sia stata radicalmente messa in discussione.
The interpretation and sense of illness are strictly related to our cultural development, historical situation and beliefs. Scientific discoveries and medical progress over the centuries have led to changes in the concept of illness, changes that affected the interpretation people gave (and give) to illness.
Analisi dei significati della locuzione "diritto di morire" nelle sue accezioni di diritto di porre termine alla propria vita e diritto di ricevere assistenza ed accompagnamento alla morte.
La cosiddetta “morte cerebrale totale”, o più correttamente “morte encefalica” (whole brain death), è un criterio fisiologico riferito alla cessazione irreversibile e permanente di tutte le funzioni dell’encefalo (emisferi e tronco encefalico), ed è correlato alla cessazione del funzionamento integrato dell’organismo. L’applicazione del criterio neurologico, e degli esami che lo accompagnano, è finalizzato ad una diagnosi clinica e strumentale per individuare una condizione causata da lesioni neurologiche diffuse e responsabili di coma, assenza di coscienza, di respirazione spontanea, di risposte agli (...) stimoli esterni, e di attività elettrica cerebrale in pazienti collegati alle macchine per la rianimazione. La diagnosi consente la dichiarazione legale di morte. L’assunto scientifico alla base dell’impiego del criterio neurologico è la teoria dell’integratore centrale, secondo la quale l’encefalo è responsabile del funzionamento integrato e coordinato dell’organismo. Questo contributo ricostruisce a grandi linee il dibattito bioetico italiano sui criteri per l’accertamento della morte, prestando attenzione anche ai recenti sviluppi della discussione sui mass media. (shrink)
Bioart is an artistic experience that relates art, science and biotechnology by examining the concepts of life, evolution and nature from a new point of view. The revolutionary idea at the basis of this experience is the use of living organic matter as an expressive medium, handled with techniques which are made possible by the latest scientific and technological breakthroughs. Bioart aims at allowing a broader public the understanding and discussion of the problems related to activities that shape the relationship (...) between man and biotechnology, in order to explore the concerns that those activities arise. The article describes some selected works produced by international bioartists, with the intent to provide an analysis of bioethical and cultural implications of a phenomenon that shows many contradictions. (shrink)
Nel quarantesimo anniversario della pubblicazione del rapporto di Harvard, ricordato da un editoriale di Lucetta Scaraffia sull’ “Osservatore Romano” il 3 settembre 2008, la riflessione sui criteri neurologici per accertare il decesso è sembrata giungere finalmente all’attenzione del pubblico italiano, dopo i dibattiti avviati nello scorso decennio in Gran Bretagna, Germania, Giappone e negli Stati Uniti. Per alcuni giorni sulle pagine dei quotidiani nazionali si sono alternate repliche, più o meno indignate, a quell’articolo e prese di posizione; poi, come è (...) d’uso, le luci si sono spente ed il sipario è ancora una volta calato su una problematica neppure scalfita dalla ribalta giornalistica. -/- In questa sede intendiamo chiarire come la discussione sull’uso dei criteri neurologici per determinare il decesso non sia frutto di un mero dissenso filosofico o teologico (impressione che un frettoloso lettore di quotidiani potrebbe avere ricevuto) sul significato della morte e dell’essere morto; il ripensamento dei fondamenti teorico-scientifici addotti per giustificare l’impiego di quei criteri è stato originato da evidenze empiriche, delle quali proprio dei medici sono stati testimoni. (shrink)