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138 HISTORY OF PHILOSOPHY entier sans en ~tre l'eselave; toujours menace, mais toujours supdrieur. Le p~ch~ est alors d$truit par la vertu; il n'y a plus de conflit int~rieur. La puret~ du coeur est de vouloir une seule chose. Et c'est alors une mani~re d'immortalit~ par le Jugement. Une derni~re remarque de G. Price: les hommes d'aujourd'hui ont changd &attitude i~ l'~gard de Dieu. La question serait maintenant: Dieu est-il pour ou contre les hommes? Et quel est le sons de l'Etre humain? Telle serait donc la valeur r~elle du probl~me kierkegaardien. Sans doute, G. Price pose l'Un, l'Individuel, en dehors de toute Eglise humaine; mais ainsi se comprend la querelle incessante entre Kierkegaard et l'Eglise de son temps. L'Homme-Dieu a souvent ~t~ consid~rd avec quelque m~fiance par le Dieu trop humanis~ et celui-ci, peut-r est touj ours vu et senti comme trop engag4 dans les structures soeiales du temps present. ANDRE LOUIS LEROY Sorbonne, Paris Cinquant'anni di esperienza idealistica in Italia. By Augusto Guzzo. (Padova: Cedam, 1964.) Con la delicata finezza di tocco che egli ~ propria, Augusto Guzzo, uno dei pifi impegnati protagonisti nel superamento dell'idealismo d'antico stampo, ha sobriamente tratteggiato (in cinque succose lezioni tenure, coli~invitato da Marino Gentile e dall'intera Facolti~ di Lettere e Filosfia presso l'Universit~ di Padova) lo sviluppo della cultura filosofica italiana nella prima met~ del nostro secolo. Assai opportunamente le sue magistrali lezioni sono state test~ pubblicare nella raccolta di Opuscoli Accademici edita dall'Ateneo patavino col titolo suggestivo: Cinquant'anni di espcrienza idealistica in Italia. Quel che eolpisee anzitutto ~ la calda umanit~ del tono, l'alto affiato morale che anima la parola dell'illustre Maestro. Questi, pur trattando dei pifi ardui problemi metafisici e gnoseologici , mai non cade nell'astruso e nell'astratto. Sa cogliere, inveee, con fine introspezione psicologica la genesi delle idee pifi ardue dalla personalit~ di coloro ehe le eoncepirono e eh'Egli individua con sottile discernimento e con artistica vivacitY. Ed alla base della sun intelligente eomprensione e della perspicace sua ermeneutiea psicologia ~ una disposizione morale che vorremmo dire di affettuosa indulgenza e di calore meridionale, anzi schiettamente napoletano, se non fosse pi5 giusto dirla apertura eristiana al colloquio tra le anime e quindi fra gli intelletti. E'questo che ineanta nella nitida prosa del Guzzo, che non ~ mai arcigno e sprezzante, non mai amaro e caustico, bensl sempre si sforza di comprendere e di giustificare. In lui rivive in effetti l'alta ispirazione della perennis philosophia di quel Leibniz che soleva ripetere con quella bonti~ ed umanitk propria solo agli ingegni sublimi: "So debbo ingannarmi, preferisco farlo piuttosto a favore che a svantaggio delle persone. Provo la stessa propensione leggendo gli seritti altrui eh~ mi sforzo di scoprire non quel ehe potrei critieare, bensl quanto merita d'essere approvato e di cui posso approfittare." D'altro canto l'apertura mentale del Guzzo non ~insidiata da quel pericoloso indifferentismo etico ed inttellettuale che, sotto la veste della comprensione e dell'indulgenza, lascia passar tutto, anche le tesi pifl pericolose, attraverso un facile contrabbando. Quella del Guzzo ~una intelligenza aperta e comprensiva, ma che non smarrisce in un sincretismo venato di scetticismo il discrimen trail vero ed il falso, la gerarchia dei valori intellettuali e morali. Egli tratteggia in un arguto viaggio immaginario lo stato dell'Italia aecademica ai principi del secolo, illustrando i fermenti complessi e molteplici che s'agitavano in quella che si suol rappresentare come una eultura positivistica piatta ed informe. Comunque eceo emergere in polemica battagliera e mordace contro di essa la figura dl Benedetto Croce, che le contrappone un hegelismo interpretato alquanto unilateralmente. I1 Guzzo sagacemente lumeggia la grande opera di rinnovamento culturale operata dal grande meridionale e tenta di illuminarne lo spirito profondo riportandosi alla testimonianza, --ch'~ poi un'interpretazione-- di uno dei mlgliori discepoli: Carlo Antoni. Secondo quest'ul- BOOK REVIEWS 139 timo Croce avrebbe avuto coscienza dell'abissale differenza tra lo Spirito universale e l'uomo transeunte. "Croce lo sapeva quando-secondo la testimonianza di Antoni--intendeva lo Spirito come...

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