In lieu of an abstract, here is a brief excerpt of the content:

  • Le prime quattro Collationes Parisienses sulle tracce di Giovanni Duns Scoto
  • Francesco Fiorentino (bio)

Come si è visto altrove, l'attribuzione delle Collationes è abbastanza dubbia, propriamente parlando: questa opera non può essere ricondotta a Giovanni Duns Scoto in quanto autore secondo i concetti moderni di proprietà intellettuale e di responsabilità privata, che non risultano pertinenti ai processi materiali di produzione del libro tardo-medievale in quanto opera collettiva, fondata sulla co-autorialità distribuita tra maestro in quanto ideatore e apprendista in quanto compilatore. Questa impossibilità consegue al genere letterario delle Collationes in quanto esercitazioni baccellierali o studentesche, sotto la supervisione di un magister studentium.1 I contemporanei a Scoto non rispettavano i criteri filologici del Terzo Millennio al punto da includere, nel corpus scotiano, il primo libro del commento sentenziario di Enrico di Harclay secondo la redazione del ms. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 13687.2

Tuttavia, la considerazione di questi fattori materiali non svaluta né le Collationes che attestano l'esistenza di un ambiente culturale, prossimo a Scoto, né lo stesso Scoto che ha probabilmente partecipato alle Collationes come moderatore o come interlocutore.3 Questa particolare natura delle Collationes ne condiziona l'attribuzione che non può essere associata con la ricerca dell'autore in senso stretto, ma con la considerazione di un plesso di opinioni concorrenti e risalenti all'insegnamento [End Page 115] di Scoto, non sempre in prima scena.4 Scoto, in cinque luoghi testuali dell'Ordinatio, si riferisce apertamente alle Collationes che sono incluse in un discreto numero di testimoni manoscritti del trecento e del quattrocento che tramandano opere sicuramente scotiane, e nella Tabula Scoti redatta da Giacomo d'Ascoli. Guglielmo di Alnwick si dichiara reportator di una collatio, presumibilmente di Parigi, sulla connessione delle virtù morali.5

Queste evidenze consentono d'inserire le Collationes nel corpus scotiano, secondo un grado di autenticità significativo, ma non perfettamente conforme ai criteri filologici attuali. Ciò non significa de virtute sermonis che le Collationes sono di Scoto o che non sono di Scoto, ma, più precisamente, che le Collationes non possono essere attribuite a Scoto secondo i criteri filologici attuali, pur avendo avuto buona probabilità di essere attribuite a Scoto dai suoi contemporanei secondo i loro specifici criteri filologici. Infatti è la cornice che dà significato al quadro, è l'orizzonte che dà senso al paesaggio, è la forma che fa la sostanza. Queste ultime annotazioni apparentemente erudite potrebbero risultare scomode per un eventuale progetto di edizione critica che volesse sostenere una stretta autorialità scotiana delle Collationes. Sarebbe più saggio mantenere l'anonimato dell'opera nel rispetto del rigore scientifico sperimentale.

A seconda del luogo in cui queste conferenze sono state svolte, ossia Parigi o Oxford, le Collationes sono state distinte in Parisienses e Oxonienses. Queste ultime sono state edite da Marina Fedeli e Guido Alliney.6 Alliney e Fedeli hanno messo in luce la natura, la tradizione, la datazione, l'attribuzione e i contenuti storico-dottrinali di tutte le Collationes, incluse quelle di Parigi.

Le Collationes Parisienses sono conservate in sette testimoni manoscritti già descritti da Carlo Balic, Guido Alliney, Marina Fedeli e Franz Pelster7: [End Page 116]

  • Cambridge, Peterhouse College, MS 241, fols. 1r–45r;

  • London, British Library, Add MS 7696, fols. 2r–38v;

  • Cittá Vaticana, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 876, fols. 311r–323v;

  • Oxford, Balliol College, MS 209, fols. 114r–141v;

  • Oxford, Magdalen College, MS 194, fols. 2v–20v;

  • Oxford, Merton College, MS 65, fols. 90r–109v;

  • Oxford, Merton College, MS 90, fols. 155r–199V

Questi testimoni sembrano essere distribuiti in due redazioni distinte: l'una completa e l'altra incompleta. La prima appare tramandata dai primi due testimoni, entrambi risalenti al secolo XV, mentre la seconda redazione si trova negli altri testimoni di cui solo il ms. Vat. lat. 876 data al secolo XIV. A questi testimoni occorre aggiungere altri due: il ms. Cittá Vaticana, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 890, fols. 4v–5v che contiene solo un estratto, e il ms. Barcelona, Arxiu de la Corona d'Aragó, ms. Ripoll 95, ff. 35r–37r che custodisce solo la prima collatio di Parigi.8

Le Collationes Parisienses si dividono almeno in quattro gruppi: il primo gruppo, dalla prima alla quarta collatio, verte sulle virtù morali...

pdf

Share