Abstract
Discutendo un problema cronologico in merito all’inclusione di gare poetiche nel contesto dei festival panellenici, Plutarco riferisce – sull’autorità di Polemone, scrittore antiquario – informazioni circa un libro d’oro offerto come ex voto nel tesoro dei Sicionii a Delfi dalla sconosciuta figura di Aristomache, vincitrice all’Istmo. Lo studio discute alcuni problemi riguardo al testo di Plutarco – pubblicato con un nuovo apparato critico, la natura dell’ex voto e l’identità di Aristomache. Poiché non c’è notizia di agoni poetici a Corinto prima della fine del IV sec. a.C., con maggiore coerenza rispetto al ragionamento di Plutarco, Aristomache può essere considerata una figura leggendaria assimilabile a una Sibilla. Il frammento di Polemone può essere confrontato con Eum. fr. 8 Bernabé, un frammento di un’opera epica, dove una Sibilla, parlando in prima persona, fornisce una tradizione corintia circa l’origine delle Istmie.