Fra Atene e Gerusalemme: Il progetto del «nuovo pensiero»
Teoria 28 (1):91-110 (
2008)
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Abstract
Il «nuovo pensiero», inaugurato da Franz Rosenzweig alla fine del secondo decennio del secolo appena trascorso, e da lui professato nel corso di un’intera vita di appassionata ricerca1, si propone fondamentalmente di riprendere, ripensare e riformulare, in modalità radicalmente nuove, un progetto speculativo che ha una lunghissima storia all’interno della tradizione filosofica occidentale. Il progetto in questione si concretizza, infatti, essenzialmente, nel tentativo di gettare un ponte di collegamento, dalla struttura «architettonica» particolarmente audace, sull’abisso formidabile che sembra spalancarsi fra l’orizzonte della ragione logico-argomentativa e quello dell’esperienza della fede religiosa vissuta e testimoniata esistenzialmente, fra l’ambito della riflessione puramente filosofica e quello della teologia storico-positiva, in breve, fra il pensiero di matrice greca e la rivelazione biblica, sia ebraica che cristiana. Le due sponde dell’abisso in questione furono identificate, com’è ampiamente noto, fin dalla tarda antichità, in maniera, insieme, metaforica ed emblematica, nelle due polarità geo-storiche, culturali e ideali rappresentate dalle città-simbolo di Atene, da un lato, e di Gerusalemme, dall’altro