Abstract

Paragonando due versioni dell'Ebe canoviane, si trova la diversit à dei sostegni: uno è la nuvola che iconograficamente funziona nell'opera stessa, e l' altro è il tronco dell'albero aggiungendosi come emblema di classicismo, che in senso stretto non c'entra per il soggetto rappresentato. Pertanto se si chiamasse la nuvola l'interrTo dell'opera, sarebbe il tronco un posto oscillante tra l'interno e l'estemo dell'immagine. Oltre a questi due sostegni, troveremmo, anche se fosse difficile, un'altro molto piccolo tra le dita della seconda Ebe. Questo terzo sostegno, non avendo nessun significato figurativo, si chiamerebbe l'estemo dell'immagine. È trascurato, come si sa, dai discorsi della storia dell'arte perchè è dominante la diffusione dell'immagine statuaria mediante i calchi e le incisioni dove manca il terzo sostegno. Vorrei sostenere che il guardare bene il dettaglio tra le dita non è l'attitudine miope ma un modo di accostarisi alla superficie marmorea dove metteva Canova "I'ultima mano"