Mindreading, introspezione e metacognizione: implicazioni per la neuropsichiatria cognitiva

Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia 4 (3):338-354 (2013)
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Abstract

In questo articolo ci proponiamo di portare alla luce i netti confini che separano i concetti di mindreading, introspezione e metacognizione con l’obiettivo di dissipare alcuni fraintendimenti presenti nella letteratura clinica. A tal fine, iniziamo identificando due posizioni principali nell’odierno dibattito filosofico cognitivo sull’introspezione: da un lato le teorie che sostengono che “introspezione” è la denominazione impropria per un processo interpretativo; da un altro lato le teorie che continuano a ritenere che almeno in alcuni casi l’accesso alla propria mente sia diretto e non interpretativo. Dopodiché prendiamo posizione contro le teorie dell’accesso diretto e in favore di una certa versione dell’approccio interpretativista. Infine, da questo approccio ricaviamo alcune linee guida per l’uso della Theory of Mind in neuropsichiatria cognitiva.

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Massimo Marraffa
Università degli Studi Roma Tre

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