Porphyre et les universaux dans l'horizon de la métaphysique émanatiste du «Compendium examinatoire du manuscrit Ripoll 109»
Abstract
Gli A. esaminano le risposte che l'anonimo magister artium fornisce alle domande iniziali poste da Porfirio nell'Isagoge, relativamente, in special modo, alla questione degli universali. Ne risulta uno studio dottrinale che fa luce sui punti seguenti: l'anonimo pone un universale in rebus, sottoscrivendo la coeva posizione realista; l'universale reale non è affatto confinato in uno spazio-tempo determinato; all'interno del Compendium è posto in luce il concetto di virtus, a cui si lega una peculiarità nel pensare l'universale in re, cioè da una parte viene pensato come ontologicamente immanente, dall'altra come separato per il rapporto con le molteplici realtà corporee; la dottrina dell'universale sembra portare un'impronta avicenniana , in quanto per il magister l'universale può essere considerato per naturam o per essentiam; altra distinzione cruciale è quella instaurata fra esse essentiae e esse actuale o esse existentiae. Sulla base del ms. Barcelona, ACA, Ripoll 109 gli A. presentano l'edizione dei punti relativi agli universali , accompagnati da note esplicative sui luoghi isagogici e sulle fonti del testo. Gli A. forniscono i dettagli relativi alla loro edizione alle pp. 293-6