Customer engagement refers to the emotional attachment a student experiences as a customer during repeated and ongoing interactions. Engagement occurs through satisfaction, loyalty, and excitement about the brand experience. Organizations engage customers at the point of behavioral change by exploring opportunities for emotional connection through continuous and consistent positive experiences. When customers engage with a brand experience, they feel emotionally connected and excited about the product and the service quality. This study’s purpose is examining the effect of brand experience on (...) customer engagement by using service quality as a mediator variable; this research was conducted by collecting data from 254 students of the iGeneration born in 1995. Overall, 254 students participated in this study. Of them, 172 people or 68% of the total respondents in this study were women, and 82 people or 32% were males. The results show no direct effect of brand experience on customer engagement, and there is a role for service quality mediators that mediate brand experience and customer engagement. The results are discussed, and the implications for the organization are mentioned. (shrink)

Limit Cinema explores how contemporary global cinema represents the relationship between humans and nature. During the 21st century this relationship has become increasingly fraught due to proliferating social and environmental crises; recent films from Lars von Trier's Melancholia (2011) to Apichatpong Weerasethakul's Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives (2010) address these problems by reflecting or renegotiating the terms of our engagement with the natural world. In this spirit, this book proposes a new film philosophy for the Anthropocene. It (...) argues that certain contemporary films attempt to transgress the limits of human experience, and that such 'limit cinema' has the potential to help us rethink our relationship with nature. Posing a new and timely alternative to the process philosophies that have become orthodox in the fields of film philosophy and ecocriticism, Limit Cinema revitalizes the philosophy of Georges Bataille and puts forward a new reading of his notion of transgression in the context of our current environmental crisis. To that end, Limit Cinema brings Bataille into conversation with more recent discussions in the humanities that seek less anthropocentric modes of thought, including posthumanism, speculative realism, and other theories associated with the nonhuman turn. The problems at stake are global in scale, and the book therefore engages with cinema from a range of national and cultural contexts. From Ben Wheatley's psychological thrillers to Nettie Wild's eco-documentaries, limit cinema pushes against the boundaries of thought and encourages an ethical engagement with perspectives beyond the human. (shrink)

In questo articolo ci proponiamo di portare alla luce i netti confini che separano i concetti di mindreading, introspezione e metacognizione con l’obiettivo di dissipare alcuni fraintendimenti presenti nella letteratura clinica. A tal fine, iniziamo identificando due posizioni principali nell’odierno dibattito filosofico cognitivo sull’introspezione: da un lato le teorie che sostengono che “introspezione” è la denominazione impropria per un processo interpretativo; da un altro lato le teorie che continuano a ritenere che almeno in alcuni casi l’accesso alla propria mente sia (...) diretto e non interpretativo. Dopodiché prendiamo posizione contro le teorie dell’accesso diretto e in favore di una certa versione dell’approccio interpretativista. Infine, da questo approccio ricaviamo alcune linee guida per l’uso della Theory of Mind in neuropsichiatria cognitiva. (shrink)

La storia della follia assume i tratti di uno straordinario racconto, laddove trame e personaggi s’intrecciano in uno svolgimento comune e condiviso. Questa storia, però, perturba gli animi, poiché essa alterna disumane crudeltà a rivoluzionarie pre- se di consapevolezza. In certi periodi e contesti storici, infatti, il folle diviene beffarda maschera del male, da allontanare, internare o, addirittura, perseguitare. Su di lui s’abbatte la crudeltà umana, dietro il velo menzognero di un’improbabile cura. La follia diviene malattia, demone, male assoluto da (...) estirpare a ogni costo, finanche sacrificando alcune sue vittime. In tal senso, la storia della follia ricorda quella dello schiavismo, o quella delle deportazioni e dei genocidi. In altri periodi e contesti stori- ci, invece, il folle diviene emblema di lotta sociale e culturale, per l’affermazione del- la soggettività umana e del suo assoluto rispetto. Egli diviene, così, il simbolo della rinascita culturale e spirituale, con gesta simboliche, come la rottura delle catene nei manicomi, sino addirittura a mettere in dubbio, o negare, l’esistenza stessa della follia. In tal senso, la storia della follia ricorda quella delle rivoluzioni, o dei moti insurrezionali, o dei radicali cambiamenti del paradigma scientifico. Nel mezzo, infine, tra estremismi così netti, s’inserisce lo scorrere della storia stessa della follia, con modali- tà spesso più sfumate e altre meno. Questa storia assume multidimensionalità, come fosse l’insieme di tante storie parallele. C’è, infatti, una storia dei luoghi della follia: dai più indegni e disumani, come i lebbrosari convertiti, le navi dei folli e i manicomi, ai più accoglienti e sensibili, come le case morali e le comunità terapeutiche. C’è, inol- tre, una storia delle idee sulla follia: da quelle che la definiscono una malattia simile a una sostanza agente, come l’organicismo, a quelle che la definiscono, invece, una proprietà o condizione esistenziale dell’individuo, contingente e risolvibile, come il mentalismo; o da quelle che la definiscono una disarmonia spirituale e una forza avversa, come l’animismo, a quelle che la definiscono, invece, una compromissione di natura ambientale, come l’ambientalismo. C’è, infine, una storia dei trattamenti della follia: da quelli più bruti e ciechi, come la bara d’acqua e la lobotomia, a quelli più umani e terapici, come l’arte della consolazione e la buona relazione. (shrink)